cCON SCOLA IN DUOMO, I “MISTERI DELLA LUCE”



Giovedì 10 maggio alle ore 21 il cardinale Angelo Scola ha presieduto in Duomo un Rosario meditato.
La celebrazione è stata voluta dall’Arcivescovo come ulteriore tappa del cammino di preparazione al VII Incontro mondiale delle famiglie, che sarà coronato dalla presenza del Santo Padre. Per questa ragione, ognuno dei Misteri che verranno pregati in Duomo prevedvae una testimonianza tratta dalle omelie di Benedetto XVI dedicate alla ruolo della Vergine Maria nella storia della salvezza. Come immagine-guida dell’incontro verrà portata in processione ed esposta alla venerazione dei fedeli la Madonna dell’Idea, conservata in Cattedrale. (Leggi tutto)


cAd attendere l’antica, venerata immagine, sul presbiterio, l’icona della Sacra Famiglia, mosaico del maestro Marko Ivan Rupnik, donata dal Papa quale simbolo di Family 2012 (leggi presentazione).

Scola ha spiegato anzitutto il valore del Rosario – che ha invitato a recitare ogni giorno, da soli, in famiglia, in comunità, ovunque sia possibile –: una «preghiera semplice e profonda» che «col suo ritmo insistito, ci educa» all’«immedesimazione» nei misteri cristiani. «La ripetizione esigita dalla fedeltà, lungi dall’essere fonte di noiosa abitudine, è esaltazione della nostra libertà di creature finite».

Maria – ha detto poi – è madre per il «mite coraggio del sì al disegno provvidenziale di Dio»: dalla «sua fede» ha «avuto inizio la nostra liberazione ». Quel «sì», che «esprime la fede e l’umanità compiuta del credente», lo si ritrova in tante donne e uomini di ieri e d’oggi. «Un sì alla vita, attraverso la generazione e l’educazione dei figli, anche responsabilmente numerosi; un sì al lavoro e all’impegno quotidiano per edificare la propria dimora e la città di tutti; un sì gratuito alla condivisione dei bisogni, a partire da quelli più radicali, facendosi carico delle istanze di giustizia e inverandole nella carità. Mi per­metto di ricordare – ha aggiunto Scola – che tutti dobbiamo partecipare alla seconda fase del Fondo Famiglia lavoro ». Infine: in Maria è possibile «scoprire la sorgente della gioia piena»: il dono totale di sé. «Un dono di sé» che «compie fino in fondo la persona» e «non teme di giungere fino al sacrificio». «La legge del sacrificio è ineludibile – ha affermato l’arcivescovo –: inganna chi sostiene il contrario, convincendo i nostri giovani che il desiderio sia incompatibile con il compito, che volere si opponga a dovere».