Santuari, i polmoni della fede - di G. Ravasi

I pellegrinaggi sono espressione dell'anima profonda della Chiesa, popolo di Dio in marcia verso la Gerusalemme celeste. Come osservava Paolo VI, “la religione popolare ha certamente i suoi limiti. Essa però manifesta una sete di Dio che solo i semplici e i poveri possono conoscere... genera atteggiamenti interiori raramente osservati altrove al medesimo grado: pazienza, senso della croce nella vita quotidiana, distacco, apertura agli altri, devozione”.
secondo un aforisma orientale, c'è chi viaggia solo con i piedi e sono i mercanti a cui preme solo il trasferimento verso centri di interesse economico; c'è chi viaggia con gli occhi ed è il turista che ammira paesaggi e monumenti; c'è infine chi viaggia col cuore e questi è il pellegrino che va al santuario con la profondità del suo spirito, del suo amore e della sua fede.



Secondo i calcoli dell’americana Mary Lee Nolan, nella sola Europa occidentale sarebbero 6000 le chiese che entrano nella categoria di "santuario", cioè di quel luogo sacro verso il quale converge, quasi a raggiera, un itinerario di fede per celebrare una memoria e una presenza sacra cristiana.

Proprio questo movimento centripeto, dall’esterno verso il centro, costituisce l’evento "pellegrinaggio". A noi ora interessa evocare il profilo del pellegrinaggio al santuario come itinerario verso quel centro ove si ha l’incontro con Dio, con Cristo, con la storia della salvezza, con Maria, coi martiri, coi santi. Un incontro che è esteriormente costituito da città (pensiamo a Gerusalemme e a Roma per il cristianesimo), da villaggi (Lourdes, Fatima), da montagne, segno di trascendenza (i monti sacri), da pietre (Muro del Tempio, Sepolcro di Cristo, Cupola della roccia a Gerusalemme), da sorgenti e alberi, realtà tutte di forte valenza simbolica universale, esaltata e specificata dal santuario.

C’è, dunque, una geografia del santuario che è visibile non solo nella costellazione di templi che si distribuiscono sulle mappe topografiche delle varie nazioni, secondo le varie religioni, ma soprattutto attraverso il movimento del pellegrinaggio che per la Bibbia ha come punto di partenza emblematico l’"ascensione" a Sion: «Quale gioia, quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore!… Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore!» (Salmo 122,1; Isaia 2,5).

Ebbene, la struttura del pellegrinaggio rivela alcune componenti suggestive. C’è innanzitutto la partenza che è uno stacco dalla quotidianità, una liberazione da impacci e da vincoli esteriori, come si impone al primo pellegrino biblico, Abramo: «Esci dal tuo paese, dalla tua patria, dalla casa di tuo padre verso la terra che ti indicherò» (Genesi 12,1)... leggi tutto...